Quando re Torrhen Stark, dopo aver radunato i suoi alfieri e marciato verso sud incontro ai Targaryen, arrivò sulle rive del Tridente trovò un esercito due volte più grande del suo: lord dei Fiumi, uomini delle terre occidentali, delle terre della Tempesta e dell'Altopiano erano accorsi tutti.

Sopra le loro teste Balerion, Meraxes e Vhagar controllavano i cieli in cerchi sempre più ampi.

 

Il Tridente

 

Gli esploratori di Torrhen riferirono delle fiamme ancora accese sulle rovine delle torri di Harrenhal e il re del Nord aveva anche sentito racconti su Campo di Fuoco. Sapeva che avrebbe potuto subire lo stesso fato se avesse attaccato, ma alcuni lord lo esortavano ad attaccare comunque dichiarando che il valore del Nord avrebbe retto alla giornata. Altri invece gli consigliarono di ritirarsi  sul Moat Cailin per cercare di resistere sul suolo del Nord.

Brandono Snow, fratello bastardo del re, si propose per intrufolarsi nell'accampamento nemico di notte da solo e uccidere i draghi nel sonno.

Re Torrhen decise di inviare si il fratello dai Targaryen ma non per uccidere, bensì per parlamentare insieme a due maestri.

Dopo una notte di contrattazioni, re Torrhen Stark varcò il Tridente al mattino e li si inginocchiò, depose l'antica corona dei re di Grande Inverno ai piedi di Aegon e giurò fedeltà al conquistatore. Si rialzò come lord di Grande Inverno e Protettore del Nord.

Da quel giorno Torrhen Stark fu ricordato da tutti come il Re-in-ginocchio, ma nessun uomo del Nord lasciò le sue ossa carbonizzate lungo il Tridente e le spade che Aegon raccolse da lord Stark e i suoi vassalli non erano distorte, fuse o piegate.